Si è conclusa l’esercitazione “Amaranth Beret”, un importante momento di addestramento tra i paracadutisti italiani e quelli americani.
Si conclude l’addestramento Amaranth Beret, negli ultimi anni, la cooperazione militare tra Italia e Stati Uniti si è consolidata attraverso numerose attività addestrative congiunte. Questi eventi non solo rafforzano i legami tra le forze armate dei due Paesi, ma migliorano anche l’interoperabilità operativa, fondamentale in scenari multinazionali. In questo contesto, le esercitazioni dedicate ai reparti di élite assumono un ruolo strategico cruciale.
Tra le formazioni più prestigiose coinvolte in queste collaborazioni vi è la Brigata Paracadutisti Folgore, riconosciuta a livello internazionale per la propria preparazione e capacità d’intervento rapido. Allo stesso modo, la 173^ Airborne Brigade, di stanza alla Caserma “Ederle” di Vicenza, rappresenta una delle unità di punta dell’esercito statunitense in Europa.

Addestramento congiunto su operazioni complesse
L’ultima attività in ordine di tempo, l’esercitazione “Amaranth Beret”, si è svolta tra aprile e maggio, articolandosi in diverse fasi operative. Inizialmente, i militari hanno affinato le tecniche di pianificazione rapida e la condotta di operazioni complesse come la Joint Forcible Entry Operation (JFEO), culminata con l’assalto e la presa della zona lancio “Nella” ad Altopascio (LU). Successivamente, l’addestramento si è spostato sull’area di Valle Ugione (LI), dove i paracadutisti hanno affrontato percorsi impegnativi in ambienti simulati urbani.
Un elemento di grande rilievo è stato l’impiego di tecnologie innovative come gli Inflatable Wall System e le munizioni marcanti SIMUNITION. Strumenti che hanno reso l’addestramento più realistico e immersivo. Inoltre, particolare attenzione è stata dedicata alle tecniche di Counter Improvised Explosive Device (C-IED), ormai fondamentali in ogni moderno scenario operativo.
Il culmine delle attività operative
Dopo intense giornate di addestramento, l’esercitazione si è conclusa con una prova finale di tiro presso il poligono ISOPOL, situato all’interno del Complesso Addestrativo Multifunzione “Folgore”. Questo evento ha rappresentato non solo un test delle capacità operative raggiunte. Ma anche un’ulteriore occasione per consolidare il rapporto di collaborazione e fiducia reciproca tra i paracadutisti italiani e statunitensi.
La riuscita della “Amaranth Beret” conferma ancora una volta l’altissimo livello di preparazione dei reparti coinvolti e la solidità della cooperazione militare tra Italia e Stati Uniti.